Progetto           

Progetto

Il progetto riguarda la specificità della riforma grafica umanistica in Veneto nel corso del XV secolo, e, in particolare, le vie attraverso le quali ha preso forma e si è normalizzata, nella produzione libraria, la svolta antiquaria.
La specificità della riforma grafica in area veneta ha un fondamentale periodo di formazione nel corso della prima metà del secolo, con una estrema differenziazione di tipologie e la mancanza di un modello egemone. L'influenza della scrittura di Guarino Veronese è compresente con scritture ibride, con elementi del sistema moderno e "alla greca"; vi è inoltre il peso di copisti di provenienza transalpina formatisi graficamente nel sistema moderno. Questo ambiente genera una realtà grafica multiforme organizzata, anche simultaneamente, su più livelli.
Il momento centrale inizia alla metà degli anni '30 (ritrovamento e copia del Codex Spirensis da parte di Pietro Donà), attraversa il fondamentale sesto decennio (Chronicon di Eusebio copiato da Biagio Saraceno: ms. Venezia, BNM, Lat. IX, 1) e termina nel 1480 (morte di Felice Feliciano). E' questo il periodo in cui tutti gli attori risultano presenti per almeno un decennio nella stessa area, tra di loro legati in una fitta e variegata trama di rapporti.
Nel corso dell'ultimo quarto del secolo - inizi XVI secolo, la sperimentazione della scrittura in Veneto decresce progressivamente, da un lato nelle realizzazioni corsive personali, con numerosi esiti anche a livelli modesti e d’imitazione, dall’altro nella statica fissità dei trattati di scrittura e nell'esaurimento della scrittura alla viva mano nell'ars artificialiter scribendi, cioè nel libro a stampa.

Metodologia

Per studiare la littera antiqua in Veneto bisogna seguire il corso di una molteplicità di scritture di tradizione trecentesca, e procedere quindi per capisaldi, esaminando i "crucial manuscripts" come li definirebbe Albinia de la Mare (de la Mare, Humanistic script, 91-92), fino alla compiuta realizzazione del libro all'antica. La selezione dei codici che si trovano descritti in NBM-LSUV muove dalle conoscenze dirette acquisite durante le sistematiche opere di catalogazione compiute nell'ultimo decennio e tutt'ora in corso di svolgimento, in particolare la collana Manoscritti medievali del Veneto, promossa della Regione del Veneto con il patrocinio scientifico del Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell'Antichità dell'Università di Padova, e la collana Manoscritti datati d'Italia. Per i manoscritti che si trovano nei principali istituti di conservazione europei e nord americani ci si deve preliminarmente basare sulle informazioni fornite dalla bibliografia e dai cataloghi e repertori disponibili, in particolare i volumi pubblicati nei singoli paesi che aderiscono al progetto Manoscritti datati, promosso dal Comité International de Palèographie latine, e sulla consultazione dei cataloghi on-line di biblioteche italiane ed estere.

Referenti

Nicoletta Giovè (Università di Padova) igel@unipd.it
Leonardo Granata (Università di Padova) leonardo.granata@unipd.it

Gruppo di ricerca

Teresa De Robertis (Università di Firenze)
Paolo Eleuteri (Università Ca’ Foscari di Venezia)
Nicoletta Giovè (Università di Padova)
Leonardo Granata (Università di Padova)
Laura Nuvoloni (University Library, Cambridge)
Stefano Zamponi (Università di Firenze)

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