1401-1450 · cart., guardie cartacee · cc. 2 + 27 + 2 (mancanca una carta all'inizio; guardie non numerate; cc. 1-5, 11-15, 23, 21-22, 24 probabilmente originale; cc. 6-10, 16-17 a matita; presente anche una paginazione antica 1 (=2v)-31, 42-43, 32-41, 44-45, utilizzata nella descrizione) · mm 408280 (c. 2).
Filigrana: tre cerchi tangenti, non riscontrato in Briquet.
Fascicolazione: fascicolazione non rilevabile a causa della scompaginazione delle carte seguita al restauro.
Scrittura e mani: bastarda, di altra mano i versi di p. 44.
Stato di conservazione: discreto, rovinati gli angoli inferiori esterni.
Decorazione: 1401-1450 (Veneto); iniziali: semplici, ornate, a c. 2r iniziale A(lli facti pasati) ornata in rosso; pagine: 41 illustrate, a penna e/o a pennello; il testo è illustrato da disegni a penna e acquerello che occupano una pagina intera o la metà inferiore di una carta, il più delle volte predominando la parte scritta. Dai racconti del viaggio in Purgatorio fatto in Bretagna di Taddeo di Gualandi da Pisa (c. 2r), ?Lodovico de Franza de la cità de Anchiosodia? prova il desiderio di intraprendere lui stesso il pericoloso viaggio per purgare i suoi peccati. Dopo aver chiesto e ricevuto l?autorizzazione a partire e la benedizione di papa Innocenzo VI ad Avignone (p. 1), e dell?abate del monastero di San Patrizio (pp. 2-3), Lodovico lascia il monastero (p. 3) e arriva alla porta del Purgatorio (p. 4). Non dissuaso dai monaci e da un vescovo incontrati al suo entrare (p. 5), inizia la peregrinazione attraverso il tormento dei rei (pp. 8-11, 13, 15, 17-25, 2-30), resiste alle tentazioni di demoni sotto forma di bellissime donzelle (pp. 6-9, 12, 14), incontra personaggi che lo accompagnano nel viaggio (p, 26-30). Attraversate le sette pene del Purgatorio (cfr. compendio a p. 33), Lodovico arriva nel giardino del paradiso delizioso (pp. 32-37) e alla visione finale di Dio tricefalo (p. 38). Risale fino alla porta che gli viene aperta dai monaci in attesa (pp. 39-40), e per la fatica, quasi morto, cade infermo per tre giorni: quando riapre gli occhi rivede i monaci e, fra loro, Malatesta da Rimini detto l?Ungaro (pp. 41-42). L'ultima rappresentazione (p. 44) è l'incoronazione della Vergine che accompagna la quartina endecasillaba "L'amor che mosse già l?eterno padre" (per l?importanza dei disegni nella storia del costume cfr. Molmenti, 1, 307 e n. 2, 308 fig. [ripr. part. c. 2r], 377 [ripr. part. pp. 2, 1], 378 [ripr. part. pp. 4, 3], 379 [ripr. part. pp. 6, 22]; sull?incoronazione a p. 44 cfr. Benedetti, 1986, 140; sulla decorazione cfr. Pallucchini, 1964, 221).
Legatura: 1701-1757 (Venezia); assi in cartone; guardie e controguardie in carta decorata tamponata; restauro: rifacimento della legatura con rafforzamento dei fogli con brachette cartacee. Probabilmente a questo ntervento si deve lo spostamento delle pp. 42-43.
Storia: il codice è appartenuto alla biblioteca del nobile senatore veneziano Iacopo Soranzo, i cui codici in parte furono acquistati da Teodoro Correr. Sul dorso rimane traccia del cartellino originale che doveva riportare la segnatura "880" che il volume aveva nella biblioteca di Soranzo (cfr. anche Catalogo Soranzo, pp. 253-254, codice 880), sovrascritto con l'attuale segnatura. Sulla controguardia anteriore, l'attuale ex libris della Biblioteca del Museo Correr con l'indicazione "Correr D 6.14", l'antica segnatura, e "Ms. I 384", la collocazione del manoscritto all'interno della classe I, classe delle opere storiche. Sempre sull'ex libris, in basso a penna "s.7.5.1.", in alto a matita l'indicazione dei numeri di fotocolor e negativi delle riproduzioni. Sulla controguardia posteriore l'ex libris del fondo Correr con l'antica segnatura, il numero 1305, assegnato al volume nell'inventario giudiziale dei manoscritti di Teodoro Correr, e l'indicazione del riferimento al Catalogo Soranzo.
Correr, Teodoro <1750-1830> (DBI, 29, 509-512).
Soranzo, Giacomo <1686-1761> (di Sebastiano; Zorzi, Libreria, 344; Mitchell 1969; AP, Soranzo, Giacomo).
Veneto.
Cat. Soranzo n. 880 in folio (Cat. Soranzo), Correr D 6.14 (Correr), Inv. ms. Cr. 1305 (Inv. ms. Cr.), ms. Cl. I 384 (ms. [Libro delle classi]).
c. 2r-p. 31, pp. 32-41, 42-43, 44
Titolo identificato: Il viaggio di Lodovico di Auxerre al Purgatorio di San Patrizio, ed. De Martino, 2006, 116-185; a p. 44 quartina di endecasillabi "L'amor che mosse già l'eterno padre", attribuita a Dante (cfr. Morpurgo, 125 nr. 647).
Testo inc. Comencie imprimamente andar versso Vignion (p. 1), expl. et chossi ziaxi per tre zorni niente manzando ne bevando (p. 43).
Prefazione inc. Alli facti pasati non se da fede se non tanto quanto quelli vien provati (c. 2r), expl. del qual io ne aveva aldido far menzion. Siche dagando efeto al mio dexiderio (c. 2r).
Osservazioni: il racconto si colloca nella tradizione del Purgatorio di san Patrizio e dei suoi numerosi rimaneggiamenti, che hanno come oggetto la discesa nell'al di là a scopo di redenzione. Il nostro codice si pone sulla scia del viaggio fatto dal cavaliere inglese Owain nel nord dell'Irlanda, scritto alla fine del XII secolo dal monaco di Henry of Saltrey e dalle sue imitazioni, fra cui la peregrinatio al Purgatorio di san Patrizio compiuta da Ludovico di Auxerre. Sul volgarizzamento veneto di un originale latino, contenente il racconto fatto nel 1360 a Taddeo Gualandi del viaggio del cavaliere francese Lodovico di Auxerre compiuto due anni prima, si veda l'edizione critica di Domenico De Martino. Altri studi sui volgarizzamenti del "Tractatus de Purgatorio s. Patricii" in area veneta sono di Sonia Maura Barillari (di prossima uscita in "Quaderni veneti").
Bianche c. 1rv, pp. 45-51.
Bibliografia non a stampa: Manuscriptorum codicum DC. in fol. in bibliotheca Jacobi Superantii patricii veneti ac senatoris existentium catalogus. Tomus secundus, Venezia, Biblioteca del Museo Correr, ms. Correr 1441, pp. 253-254.
Bibliografia a stampa: D. Urbani de Gheltof, Leggenda veneziana di Alessandro III, in "Archivio veneto", 7 (1877), 361-369, qui 361 n. 1.
L. Frati, Tradizioni storiche del Purgatorio di San Patrizio, in "Giornale storico della letteratura italiana", 17 (1891), 46-79, qui 54 e n. 1, 55.
L. Testi, La storia della pittura veneziana, 1, Bergamo 1909, 510 (ripr. p. 22).
P.G. Molmenti, La storia di Venezia nella vita privata dalle origini alla caduta della Repubblica, 1, Bergamo 1927, 307 e n. 2, 308 fig., 377-379 figg.
S. Morpurgo, Le opere volgari a stampa dei secoli XIII e XIV indicate e descritte da Francesco Zambrini. Supplemento con gli indici generali dei capoversi, dei manoscritti, dei nomi e soggetti, Bologna 1929, 125 nr. 647, 301.
R. Pallucchini, La pittura veneziana del Trecento, Roma 1964, 221.
R. Benedetti, Pulcerrime codex! Il ms. Correr 1493 (Roman d'Alexandre) del Museo Correr, in: Una città e il suo museo. Un secolo e mezzo di collezioni civiche veneziane, Venezia 1988 (= "Bollettino dei Musei Civici Veneziani", n.s. 30 [1986]), 123-142, qui 139-140 e fig. (ripr. p. 38).
Oriente Cristiano e Santità. Figure e storie di santi tra Bisanzio e l'Occidente, a cura di S. Gentile, Milano 1998, 320.
L.M. Gonelli, Censimento di testi veneti antichi in prosa (secoli XIII-XV), Padova 2003, 261 nr. 801.
D. De Martino, Il viaggio di Lodovico al Purgatorio di San Patrizio (Ms. Correr 1508 della Biblioteca del Museo Correr di Venezia), Siena 2006, ed. tratta dal ms.
Fonti: Dizionario biografico degli italiani, Roma 1960-.
M. Barbaro, Discendenze patrizie, Venezia, Biblioteca del Museo Correr, mss. Cicogna 2498-2504.
J.B. Mitchell, Trevisan and Soranzo: some Canonici manuscripts from two eighteenth-century Venetian collections, Bodleian Library Record, 8 (1969), 125-135.
Enciclopedia Dantesca, Roma 1970-1978.
Archivio Biografico Italiano, München 1987-.
M. Zorzi, La Libreria di San Marco. Libri, lettori, società nella Venezia dei Dogi, Milano, 1987.
Soranzo, Giacomo in: Archivio possessori, Biblioteca nazionale Marciana (19 marzo 2021).
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