MS. 656           

Descrizione del manoscritto

Belluno, Biblioteca civica, MS. 656

1526-1600 (questa la datazione indicata per la maggior parte degli scritti; nel manoscritto sono tuttavia presenti anche trascrizioni ottocentesche di Francesco Pellegrini; l'unica data presente si rileva a c. 70v MDXXVII) · cart. · composito · cc. 89 (tra la coperta ant. e la c. 1r inserto cartaceo dal titolo "Missae celebrandae [per] reverendissimos dominos presbiteros cardinales anno 1542", indirizzato a un "Reverendissimus Bembus"; cartulazione a matita 1-89) · mm 219158 (c. 1).

Scrittura e mani: diverse mani di scrittura, tutte ascrivibili al sec. XVI (ad eccezione dei componimenti alle pp. 8, 14-15, 18, 23-24, 31-32, 61v-62r, 63rv, 67r-68v, 70v trascritti da Francesco Pellegrini); l'identificazione di eventuali scritti autografi risulta pertanto problematica.
Stato di conservazione: discreto: la pergamena di riutilizzo utilizzata per coprire i piatti è piuttosto usurata, con l'inchiostro evanito in più punti; la fascicolazione è assente, si rilevano solo i fori di cucitura in tutte le carte del manoscritto; la c. 54v è lacera e priva del margine inferiore.

Decorazione: 1526-1600; iniziali: ornate, a penna e/o a pennello, a c. 46r monogramma in cui si presentano unite le iniziali del nome e del cognome del poeta Jacopo Sannazaro, con motivi ornamentali vegetali.

Legatura: 1526-1600; assi in cartone; pergamena di riutilizzo contenente un testo sacro (AT, Job, 11, 13-14, 2), disposto su due colonne, con rigatura a secco, la cui scrittura, tracciata con inchiostro bruno e qualche sporadico intevento in rosso, è riconducibile al modello grafico carolino e non pare quindi quindi databile oltre il sec. XII.

Storia: note di Pellegrini alle cc. 15r "copiata da un mss. posseduto da D. Antonio Davvià pievano di Pieve di Cadore nel 1886. Marco Antonio Amalteo fiorì avanti al 1550 e questa ode forse è stampata a pag. 33 delle sue opere", 18r, e 23r "Copiata dal mss. di Costantino Egregis, ora nel Civico Museo, dove sta scritta in caratteri del XVII, cioè del Seicento come lo dimostra lo stile gonfio ed esagerato e la maniera", 32r, 61v "exscripta e codice chartaceo mss. Costantini Egregii iunioris nunc in bibliotheca Musaei Civici existente".

Bembo, Pietro <1470-1547> (DBI, 8, 133-151).
Da Vià, Antonio <fl. 1886> (pievano di Pieve di Cadore, Belluno).
Egregis, Costantino <iunior; fl. 1637>.
Pellegrini, Francesco <1826-1903> (Conte-Perale, 181-183).

cc. 1r-71r
Autore: Amalteo, Girolamo <1507-1574> (DBI, 2, 630).
Autore: Amalteo, Marco Antonio <1475-1558> (ABI I 37, 264-265; II 13, 359; III 11, 97; IV 13, 146).
Autore: Ariosto, Ludovico <1474-1533> (DBI, 4, 173-190).
Destinatario: Bembo, Pietro <1470-1547> (DBI, 8, 133-151).
Autore: Bencivenni, Domenico <m. 1583> (Cianfogni, Memorie, 270).
Autore: Braccetto, Michele <fl. 1537-1550> (DBI, 13, 608-609).
Autore: Capodilista, Antonio <1420-1489> (DBI, 18, 631-633).
Autore: Coraulo, Nicolò <m. 1554> (Miari, 58).
Autore: Cotta, Giovanni <1480/82-1510> (DBI, 30, 453-456).
Autore: Della Valle, Girolamo <sec. 16.> (a c. 1r "Heronimi a Vallibus patavini carmina").
Autore: Egregis, Vendrando <1506-1543> (Da Rif, 138).
Autore: Forteguerri, Scipione <1466-1515> (DBI, 49, 163-167).
Autore: Granzeus, Nicolaus <sec. 16.>.
Autore: Lampridius, Aelius <sec. 4.>.
Autore: Maximianus: Etruscus <sec. 6.> (PMA, 474).
Autore: Navagero, Andrea <1483-1529> (Ferrari, 488).
Autore: Pardo, Giovanni <sec. 15.> (Rollo, 2001, 206).
Destinatario: Paulus <papa; 4.> (al secolo Giovanni Pietro Carafa <1476-1559>; ACOLIT, 1, 324).
Destinatario: Porcia, Venceslao <m. 1440> (Manzano, 1868, 6, 473).
Autore: Sadoleto, Jacopo <1477-1547> (ABI I 874, 178-234; II 534, 209-225; III 375, 9; ABI II S 74, 179-180; IV 414, 278).
Autore: Sannazzaro, Jacopo <1457-1530> (ABI II 544, 58-77; II S 75, 27-28; III 378, 312-326).
Autore: Sarezanenis, Johannes Franciscus <sec. 16.>.
Autore: Vida, Marco Gerolamo <1485-1566> (Ferrari, 688).
Titolo elaborato: Carmi latini.
Primo testo inc. Tempore qui placido laetos adducere cantus (c. 1r), expl. Cristina haud pigeat dicere pulchra vale (c. 3v).
Ultimo testo inc. ideo vidit quales in vertice quondam (c. 71r), expl. [...]quaedam a ipso modus sono abire iubet (c. 71r).
Osservazioni: nella prima sezione sono contenuti 66 componimenti in vario metro, prevalentemente in lingua latina. Alle cc. 1r-6v, tracciati dalla stessa mano di scrittura, "Hieronimi a Vallibus patavini carmina (1r-3v)", "Epitaphium infelicis Cristine patavine editum per dominum Antonium de Capitibus Liste" (4r), "Maximiani poetae illustris liber incipit" (5r-6v); alle cc. 7r-8v alcuni brevi componimenti di Andrea Navagero nella sezione dal titolo "Andreae Navagerii Rusticus ad auras", tracciati da diverse mani di scrittura, seguiti da un carme trascritto da Francesco Pellegrini dal titolo "Eroticon" a c. 8r, con nota dello stesso studioso "Eiusdem?"; a c. 8v citazione di Ariosto, Orlando Furioso, XXIV, 1-2, riprodotto nelle sua particolarità ortografiche: "Chi mete il piè su lamorosa pania / cerchi ritrarlo et non v'inveschi lale/ che non è in somma amor se non in sania / a giudizio de savi universale / et se ben come Orlando ognun non smania / so furor mostra a qualche altro segnale / et quale è di pazzia segno più expresso / che per cercare altrui perde se stesso / varii gli effetti son, ma la pazzia / [et se ben ci] è ne una però che li fa uscire / è come una gran selva, ove la via / conviene a forza a chi vi va, salire / chi su chi giù chi qua chi là travia / per concluder in somma io vi vo dire / a chi in amor s'invechia oltra ogni pena / il cepo si convien et la catena" con evidenti varianti rispetto al testo accettato. Alle cc. 9r-10v è riportato un solo carme, con brevi note al testo tracciate da altra mano, concluso a c. 10v dalla nota di Pellegrini "Nicolai Chori Valeriani in nuptis domini Venceslai comitis de Purtiliis (?)"; alle cc. 11r-13r carme in esametri dal titolo "Ad Paulum Quartum Pont. Max" sottoscritto a c. 13r "Hier. Amaltheus"; alle cc. 14r-15r "Marci Antonii Amalthei De duobus Fratribus agurdinis Bernardini viri honorati filiis (ode dicolos distrophos)" trascritto da Francesco Pellegrini con nota finale dello studioso "Marco Antonio Amalteo fiorì avanti il 1550: e questa ode è stampata a p. 33 delle sue opere"; alle cc. 16r-17r "Ad doctissimum virum dominum Petrum Bembum patricium venetum Galero Cardireo insignitum ob virtutes. Panegyricum carmen", concluso dalla formula "Telos" tracciata in caratteri greci e dall'indicazione "Chrysoglottus Paulus Harnophrioneus montagnanensis Minorum servus humilis componebat sub persona consylvii ruris"; a c. 18r un carme "Vendrandi Egregii" trascritto da Francesco Pellegrini, autore della nota "Vendrando Egregis fu chiamato dal Pierio suo zio presso il cardinale Ippolito de Medici insieme con Lorenzo dalle Fosse suo cugino nel 1530"; alle cc. 19v-22r sono riportati due carmi di Michele Braccetto uno dei quali, a c. 19v, in italiano volgare, l'altro con piccole varianti testuali tracciate in margine da altra mano; a c. 23r carme trascritto dal Pellegrini "Reverendo Magistro Archangelo celeberrimo concionatori bellunesi" sottoscritto "fr. Bernardinus tamquam filius"; alle cc. 24r-26r "Cerases nymphae in cerasum arborem trasmutatio" di Marco Gerolamo Vida, seguito dalla "Ioannes Pardi responsio"; alle cc. 27r-30v due carmi tracciati dalla stessa mano con attribuzione "Lampridius"a c. 30v e dal titolo "Quod Lesbia potitus sit" (27r-28v) e "Ad Iulium Portulacam" (29r-30v); alle cc. 31r-32r carme trascritto e intitolato da Pellegrini "Dominicus Bencivennius florentinus qui rusticabatur ad musam ut Vendrandum Egregium bellunensem tunc Florentiae habitantem conveniat, in Hippolyti et Alexandri eius nepotis laudem descendens"; alle cc. 34r-40v sono riportati due carmi di Iacopo Sadoleto, "Iacobi Sadoletti M. Curtius" e, dello stesso autore "In statua Laocoontis Romae in ruinis Aedium Titi imperatoris reperta, varii nostri temporis poetarum ingeniis illustrata. Iacobi Sadoletti ferrariensis" (cc. 41r-42r); alle cc. 42v-44r seguono altri brevi carmi latini solo in parte attribuiti "M. Antonii Casenove Novocomenus", "Scipionis Cartheromachi pistoriensis", "Iohannis Francisci Sarezanensis"; a c. 46r un carme con attribuzione "J. Sanazarus", seguito alle cc. 46v-50r da diversi carmi attribuiti a Giovanni Cotta; alle cc. 50r-51r una sezione di un dialogo poetico i cui interlocutori sono "Jolas", "Glauco", "Iunoni"; alle cc. 52r-70v sono riportati numerosi componimenti, tracciati da mani diverse; tra questi, si rilevano alle cc. 57r-58v i carmi religiosi latini con attribuzione "Nicolai Granzei, cogiensis poetae in evangelium Ioannis apostoli et evangelistae carmen"; l'"Epicedion in Iulianum" trascritto da Pellegrini con nota "Nicolai Chori Valeriani [per Giuliano de Medici nel 1516?]", i carmi anonimi in parte in italiano volgare, dedicati a Pasquino (cc. 64r-66v), i vv. 94-280 del "Nicolai Chorauli....epicedii fragmenta duo" (69r-70v), seguiti al c. 71r da un frammento anonimo; i carmi sono generalmente di carattere elegiaco e mitologico, con qualche riferimento alla poesia di Catullo ad eccezione di quelli di Granzeus e di quelli trascritti a c. 23r da Francesco Pellegrini di carattere religioso.
Bianche cc. 13v, 15v, 17v, 18v-19r, 22v, 32v-33v, 44v-45v, 48v, 52v, 54v, 59rv, 60v, 62v, 71v.

cc. 72r-89r
Autore: Catullus, Gaius Valerius <ca. 84-ca. 54 a.C.> (DOC, 1, 484-486).
Titolo identificato: Carmina, DOC, 1, 484-486; passim.
Osservazioni: i carmi sono preceduti dall'indicazione numerica tracciata da mano ottocentesca, presumibilmente di Francesco Pellegrini; una prima copiosa sezione (72r-79v) è preceduta dall'indicazione "Carmen est hendecasyllabum" e comprende i Carm. 1-3, 9, 12-14, 26, 23, 27, 42, 43, 46, 49, 50, 36, 35; seguono il "Saeculare carmen ad Dianam" (Carm. 34) preceduto dallo schema metrico (80rv), "Ad Coloniam" (Carm. 17), preceduto dallo schema metrico (81r-82r), "Ad Lesbiam-sapphicum" (Carm. 51), preceduto dallo schema metrico (82rv); un'altra sezione (82v-85v), preceduta dall'indicazione "Versus exametri et pentametri" comprende i Carm. 70, 72, 75, 73, 76, 77, 81-84, 86, 87 (secondo DOC, I, 485; l'indicazione di mano ottocentesca era "75"), 92, 104, 107; segue il carme "De Phasello, quo revectus est in patriam-carmen iambicum trimetrum" (Carm. 4) seguito dal Carm. 52 (86rv); l'ultima sezione (87r-89r) è preceduta dall'indicazione "iambicus scazon" e comprende i Carm. 31, 22, 39, 8. Negli incipit si notano alcuni lievi scostamenti rispetto al testo presentato in Doc I, 484, cfr. Carm. 26 "Villula nostrum..." (non "nostra"), Carm. 17 "Quae cupis" (non "quem cupis"). Sullo studio critico e filologico dei carmi di Catullo, intrapreso dall'umanista bellunese Pierio Valeriano con le Praelectiones in Catullum e interrotto nella primavera del 1523, cfr. Di Stefano, 2001, 137-176.
Bianca c. 89v.

Bibliografia a stampa: P.O. Kristeller, Iter Italicum, 2, London-Leiden 1967, 495.

Fonti: Dizionario biografico degli italiani, Roma 1960-.
F. di Manzano, Annali del Friuli ossia raccolta delle cose storiche appartenenti a questa regione, Udine 1858-1879.
P.N. Cianfogni, Memorie istoriche dell'Ambrosiana r. Basilica di S. Lorenzo di Firenze. Opera postuma del canonico Pier Nolasco Cianfogni umiliata dall'editore canonico Domenico Moreni alla santità del sommo pontefice Pio VII felicemente regnante, Firenze, D. Ciardetti, 1804.
F. Miari, Dizionario storico-artistico-letterario bellunese, Belluno 1843.
L. Ferrari, Onomasticon. Repertorio biobibliografico degli scrittori italiani dal 1501 al 1850, Milano 1947.
Archivio Biografico Italiano, München 1987-.
V. Volpi, DOC. Dizionario delle opere classiche, Milano 1994.
ACOLIT, 1, Bibbia, Chiesa cattolica, Curia romana, Stato pontificio, Vaticano, papi e antipapi, Milano 1998.
P. Conte-M. Perale, 90 profili di personaggi poco noti di una provincia da scoprire, Belluno 1999.
Personennamen des Mittelalters. Nomina Scriptorum Medii Aevi. PMA, red. Bearb. C. Fabian, 2. erw. Ausg., München 2000.
A. Di Stefano, Pierio Valeriano e la nascita della critica catulliana nel secolo XVI, in: Umanisti bellunesi fra Quattro e Cinquecento. Atti del Convegno di Belluno, 5 novembre 1999, a cura di P. Pellegrini, Firenze 2001, 137-176.
A. Rollo, La grammatica greca di Urbano Bolzanio, in Umanisti bellunesi fra Quattro e Cinquecento, atti del Convegno di Belluno, 5 novembre 1999 a cura di Paolo Pellegrini, Firenze, 2001, 177-209.
A. Da Rif, Capitolo e Canonici della chiesa Cattedrale di Belluno, Belluno 2003.

31309.


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