MS. 641           

Descrizione del manoscritto

Belluno, Biblioteca civica, MS. 641

1800-1805 (dalle date riportate, rispetto alle quali si suppone che il manoscritto sia coevo o di poco successivo) · cart. · cc. 6 (cartulazione a matita 1-6) · mm 233172 (c. 1).

Stato di conservazione: scadente: la carta anteriore delle coperta è staccata dal supporto e le cc. 5-6 portano estese tracce di roditori che ne compromettono in buona parte la lettura.

Legatura: 1851-1900 (coperta costituita da un foglio ripiegato; il supporto, in parte stampato, sembra chiaramente successivo allo scritto); coperta in carta; sulla coperta anteriore titoli a matita "Memoriale a difesa di Lazzaro Andriolo d'Agordo"; " Apologia e autodifesa", probabilmente da ricondurre alla mano di Francesco Pellegrini.

Storia: sulla coperta anteriore cartellino incollato con segnatura "Museo Civico di Belluno n. 641"; sul verso della coperta segnatura a matita "641/7. C.".

Pellegrini, Francesco <1826-1903> (Conte-Perale, 181-183).

cc. 1r-6v
Autografo: Andriolo, Lazzaro <sec. 18.-19.>.
Titolo presente: Memoriale a difesa di Lazzaro Andriolo d'Agordo (coperta ant.).
Testo inc. Partitomi il giorno 12 marzo dalla Muda andai alla volta di Agordo (c. 1r), expl. mutilo renderlo informato nè del principio nè dell'oggetto ne qualli fossero quelli che ordita avessero l'insorgenza (c. 6v); segue l'explicit la frase mutila "Che se mai non credesse alla...".
Osservazioni: memoriale di autodifesa di Lazzaro Andriollo, coinvolto nella rivolta dei contadini bellunesi del 1800 (sull'argomento, Vendramini, 1872); nel testo è descritta la sollevazione popolare dei ceti contadini contro i Nobili della città di Belluno, avvenuta nel marzo del 1800, che si concluse con l'arresto dei rivoltosi da parte della Polizia Austriaca. Secondo il testo riportato (che, in quanto memoria ad uso processuale, può non essere del tutto imparziale e attendibile, cfr, Vendramini, 1972, 17 e passim), il narratore agordino rivestì un importante ruolo di intermediario tra i rivoltosi, i nobili (sono nominati esponenti delle famiglie Corte, Campana, De Bertoldi) e le forze dell'ordine.

Fonti: P. Conte-M. Perale, 90 profili di personaggi poco noti di una provincia da scoprire, Belluno 1999.

31294.


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