Biblioteca civica - Padova           

Biblioteca civica - Padova

Presentazione

La Biblioteca civica di Padova fu istituita insieme con il Museo e l'Archivio del Comune alla metà dell'Ottocento grazie all'opera di Andrea Gloria (Padova 1821-1911). Per questa sua originaria unione con il Museo Civico essa è stata denominata anche Biblioteca del Museo e la storia delle sue raccolte si intreccia con quella dell'istituto di appartenenza.
Il primo nucleo della Biblioteca, pervenuto nel 1842, fu costituito dalla libreria Polcastro, la collezione di classici greci e latini che il conte Girolamo Polcastro aveva lasciato alla città nel 1839, in cui era confluita anche la biblioteca antiquaria dello zio Gian Domenico. Nel 1856 Andrea Gloria fece acquistare dall'amministrazione municipale la biblioteca del notaio Antonio Piazza, ricchissima collezione di manoscritti, incunaboli, libri rari, documenti, mappe, vedute, ritratti, tutto materiale di argomento padovano, che già come biblioteca privata aveva costituito un punto di riferimento per gli studiosi di storia locale. Nel 1857 Gloria ottenne dall'imperatore Francesco Giuseppe in deposito perpetuo dal Demanio duecento dipinti provenienti dalle corporazioni soppresse ancora conservati a Padova. Nel settembre di quello stesso anno furono aperti al pubblico, nei locali del Palazzo Municipale detti del Vicariato, la Pinacoteca, l'Archivio e la Biblioteca, composta dai libri Polcastro e Piazza. Nel 1858, aggregata anche la raccolta archeologica lapidaria di Giuseppe Furlanetto esposta nelle logge del Palazzo della Ragione dal 1825, l'istituto assunse ufficialmente il nome di Museo Civico e a Gloria fu concesso il titolo di direttore del Museo. La costituzione di un istituto di conservazione delle memorie civiche sviluppò l'orgoglio e la sensibilità dei padovani: numerosi si susseguirono negli anni immediatamente successivi doni e lasciti di singoli pezzi o di intere collezioni, spesso miste di oggetti d'arte, raccolte librarie e materiale d'archivio, offerte da famiglie nobili, esponenti di spicco della cultura e della società civile, semplici cittadini.

Fu soprattutto a partire dalla metà degli anni '60 dell'Ottocento, consolidatosi il ruolo e l'importanza dell'istituto, che le donazioni e i lasciti divennero assai cospicui anche per la Biblioteca; fu varata inoltre una campagna di acquisti mirata ad aggiornare e integrare le raccolte. Accanto a numerosi fondi e raccolte di piccola e media consistenza (i libri di Pietro Marasca, Giambattista Pivetta, Filippo Fanzago, Giuseppe Coletti, Alberto Cavalletto, i duplicati della Biblioteca Universitaria) vanno segnalate le collezioni più ingenti che contribuirono a caratterizzare la fisionomia della biblioteca: nel 1870 gli eredi del conte Pietro Leopoldo Ferri donarono la Biblioteca Femminile, collezione di oltre 1.000 volumi e opuscoli di scrittrici italiane; nel 1871 il notaio Agostino Palesa, amico personale del Gloria e cultore di studi umanistici, aveva legato alla città la sua notevolissima collezione di libri, che ammontava a ben 117.000 volumi e alcune migliaia di incisioni e comprendeva le raccolte Cominiana (le opere stampate nel Settecento dalla tipografia padovana di Giuseppe Comino e Giovanni Antonio Volpi), Dantesca e Petrarchesca e le edizioni elzeviriane e aldine; l'enorme fondo - esclusi i duplicati che furono destinati alla Biblioteca del Seminario di Padova - fu acquisito nel 1874; nel 1873 Roberto De Visiani, professore di botanica dell'Università, prefetto dell'Orto Botanico, studioso di storia della lingua italiana, aveva donato alla biblioteca la sua Raccolta di testi di lingua, che ammontava a oltre 2.500 volumi dal XVI al XIX secolo, comprendente anche una ventina di manoscritti. Secondo i dati presentati dal Gloria, nel 1874 la biblioteca del Museo Civico possedeva 90.000 libri. Nel 1875 il Comune acquistò dal conte Girolamo Malmignati, erede della famiglia De Lazara, l'importante raccolta di manoscritti posseduti dal defunto conte Nicolò De Lazara nel palazzo di via San Francesco. Altri importanti ingressi librari risalgono agli anni '80: nel 1883 Francesco Piccoli, sindaco di Padova dal 1871 al 1881, lasciò in legato alla biblioteca più di 7.000 volumi; tra il 1889 e il 1895 pervennero, tra altri doni, alcune centinaia di libri stampati e manoscritti donati da Leonardo Dolfin e, nel 1891, circa 450 manoscritti di argomento storico e cittadino donati da Giuseppe Antonio Berti.
Nel frattempo, le collezioni civiche avevano cambiato sede. Già dalla metà degli anni '60 si erano studiate diverse soluzioni per dare nuova e più idonea collocazione alle raccolte; fu scelta la parte occidentale dell'ex convento di Sant'Antonio, la cui sistemazione fu affidata all'architetto Camillo Boito e all'ingegner Eugenio Maestri. Il nuovo istituto fu solennemente inaugurato nel 1880, ma già dall'inizio degli anni '70 erano iniziati i trasferimenti e le sistemazioni. Va segnalata in quel torno di anni un'altra importante iniziativa del Comune di Padova in ambito di politica bibliotecaria: l'istituzione, con intenti educativi e filantropici, della Biblioteca Popolare, una delle prime in Italia.
Nel 1887 al Gloria succedette Pietro Baita. Nell'aprile del 1895 prese servizio come direttore Andrea Moschetti (Venezia 1865-Padova 1943), che condusse il Museo dal 1895 al 1938, dandogli nuovo impulso e risonanza nazionale e internazionale. La sua azione fu decisiva per consolidare e accrescere l'istituto e per legarlo ancora di più alla città: egli realizzò un nuovo allestimento delle collezioni museali, rivoluzionò la destinazione degli spazi delle sezioni e ne creò di nuovi, fece completare i lavori di ordinamento e catalogazione delle raccolte, intensificò le acquisizioni, sollecitò doni e legati, fondò nel 1898 il "Bollettino del Museo Civico di Padova".
Durante la sua direzione entrarono in biblioteca, tra gli altri, i lasciti di Emilio Teza, di Maurizio Wollemberg, del marchese Pietro Selvatico Estense, critico e storico dell'arte, e, nel 1897, l'archivio privato e politico e il carteggio di Alberto Cavalletto. Vanno ricordati anche la biblioteca di Adele Sartori Piovene, nobildonna vicentina di origine padovana, nel 1917, quella di Antonio De Marchi, nel 1920, divisa tra la Civica e la Biblioteca Popolare, i manoscritti di Paolo Marzolo, filologo e glottologo, nel 1931. Non mancò l'acquisto di alcuni importanti manoscritti e incunaboli.
Succedette al Moschetti nella carica di direttore del Museo Sergio Bettini, che sovrintese all'istituto dal 1939 al 1949. Sotto le direzioni del Moschetti e del Bettini, ininterrottamente dal 1907 al 1949, fu responsabile della Biblioteca Oliviero Ronchi, cui si deve soprattutto l'incremento e la cura del materiale padovano.
Anche in anni più recenti doni e legati sono stati numerosi: si segnalano il fondo dantesco, antoniano e padovano del conte Nicolò Claricini Dornpacher (1969); la raccolta stenografica Aliprandi; la biblioteca di architettura dell'ingegner Giulio Brunetta; l'archivio di lavoro di Emilio Lovarini (1959); l'archivio della famiglia Dondi Dall'Orologio (1958); la raccolta di 100 novellette ottocentesche stampate su pergamena, donata nel 1998 dalla signora Liliana Marzetto Colombi. Nel 1994 si è aggiunto l'archivio della famiglia Maldura Emo Capodilista, concesso in comodato dalla Regione Veneto. Ultime acquisizioni rilevanti, la raccolta musicale Calori-Provana-Balliani (2000), il manoscritto quattrocentesco dei Sermoni di Bernardo di Chiaravalle nel volgarizzamento di Giovanni da Tossignano proveniente dal monastero padovano di S. Maria di Betlemme (2003), due manoscritti del XV secolo dei Trionfi del Petrarca, donati dalla signora Liliana Marzetto Colombi in occasione delle celebrazioni del centenario petrarchesco del 2004.

Secondo la sistemazione avviata dal Gloria e completata dal Moschetti, il materiale è suddiviso in raccolte speciali (ripartite per argomento o per tipologia) e generali. Tutte sono contraddistinte da lettere dell'alfabeto, che fanno riferimento ai locali dove erano collocati i volumi fino agli anni Cinquanta del Novecento.
Le raccolte speciali sono: B.P. (padovana), A (testi di lingua), C.A. (autografi), C.C. (cominiana), C.D. e D. (dantesca), C.F. (femminile), C.I. (incunaboli), C.M. (manoscritti), C.P. (petrarchesca). A parte le sezioni tipologiche C.M., C.I. e C.A., le altre raccolte speciali, tematiche, hanno come nucleo principale le collezioni originarie relative, di provenienza rispettivamente Piazza (B.P.), De Visiani (A.), Ferri, (C.F.), Palesa (le rimanenti), integrate e aggiornate con materiale di altra provenienza e con acquisti. Libri  Palesa, Piazza, De Visiani, Polcastro, Selvatico, Piccoli, De Marchi e altri, riconoscibili talvolta dagli ex libris (Piazza), da note di possesso (Palesa) e da vecchie segnature (Polcastro) sono confluiti anche nelle  raccolte generali (C, E, F, G, H, I, L, M, N). Le raccolte sono servite da inventari topografici manoscritti a volume.
Lo strumento di accesso alle raccolte antiche è il catalogo dizionario a schede. Di alcuni fondi a stampa è iniziato il recupero catalografico sistematico in linea nell'ambito del Servizio Bibliotecario Nazionale.

Fondi manoscritti

La Biblioteca Civica di Padova conserva oltre 5.000 manoscritti: libri, opuscoli, documenti, lettere, materiale archivistico. A questi si aggiungono le oltre 8.000 lettere della raccolta C.A. (nota anche come R.M.A., Raccolta Manoscritti Autografi).
I manoscritti sono suddivisi tra le sezioni speciali, la sezione A. (manoscritti donati da Roberto De Visiani), la sezione C.M. (l'unica costituita esclusivamente da manoscritti). Il catalogo generale accoglie le schede relative, ad eccezione delle sezioni C.M. e C.A., per le quali esiste catalogo specifico.
Le due principali raccolte di manoscritti della Biblioteca Civica di Padova sono quindi costituite dalle sezioni C.M. e B.P. L'inventario C.M. fu stilato dal bibliotecario Andrea Cappello tra il 1903 e la metà degli anni '20. L'inventario B.P. (probabilmente il primo ad essere stilato via via che si collocavano i libri), è purtroppo il più sommario e impreciso tra gli inventari della biblioteca, anche se è arricchito da annotazioni successive, soprattutto relative alla descrizione fisica e alla consistenza dei pezzi.

Manoscritti catalogati in NBM

Sono in corso di catalogazione i manoscritti del fondo B.P. e C.M. E' stata completata la catalogazione dei manoscritti autografi (sezione C.A.).

Bibliografia

Storia della biblioteca

A. Gloria, Del Museo civico di Padova. Cenni storici con l'elenco dei donatori e con quello degli oggetti più scelti, Padova 1880.
A. Moschetti, Il Museo Civico di Padova. Cenni storici e illustrativi, seconda ed., Padova 1938.
P. Sambin, La Biblioteca Civica. Lavori e connotati, in "Città di Padova", 1 (1961), 2, 54-55.
Padova. Biblioteca Civica, in Annuario delle biblioteche italiane, III (M-Rol), Roma 1973, 126-128.
M. Blason, Conoscono i Padovani i tesori della Biblioteca Civica?, in "Padova e il suo territorio", 4 (1989), 22, 28-29
Biblioteca Civica di Padova (Biblioteca del Museo Civico) [scheda a cura di G. Faggian] in Accademia dei curiosi, Le biblioteche e la città, a cura di R. Piva, Padova 1997, 175-179
Biblioteca Civica di Padova, in Catalogo delle biblioteche d'Italia, Veneto, Roma 1998, 100-102
M. Magliani, Padova - Biblioteca Civica, in I manoscritti medievali di Padova e provincia. Padova, Accademia Galileiana, Archivio di Stato, Biblioteca Civica, Biblioteca dell'Orto Botanico, Biblioteca di Santa Giustina, Biblioteca Pinali; Monselice, Biblioteca Comunale; Teolo, Biblioteca di Santa Maria di Praglia, a cura di L. Granata, A. Donello, G.M. Florio, A. Mazzon, A. Tomiello, F. Toniolo, con la collaborazione di N. Giovè, G. Mariani Canova, S. Zamponi, Tavarnuzze 2002, XIX-XXXVIII
F. Cosmai, La Biblioteca Femminile Italiana di Pietro Leopoldo Ferri, in "Terra d'Este", 13 (2003), 26, 71-88

Inventari e cataloghi a stampa

L. Rizzoli jr., Manoscritti della Biblioteca Civica di Padova riguardanti la storia nobiliare italiana, in "Rivista del collegio araldico di Roma", 1906, 1-125
Catalogo dei manoscritti greci esistenti nelle biblioteche italiane, a cura di E. Mioni, I, Roma 1964, 235-238
P.O. Kristeller, Iter Italicum. A finding list of uncatalogued or incompletely catalogued humanistic manuscripts of the Renaissance in Italian and other libraries, II. Italy, Orvieto to Volterra; Vatican City, London-Leiden 1967, 20-23, 551
P. O. Kristeller, Iter Italicum. A finding list of uncatalogued or incompletely catalogued humanistic manuscripts of the Renaissance in Italian and other libraries. VI, Supplement to Italy (G-V). Supplement to Vatican and Austria to Spain, London-Leiden 1992, 128-129
P. Del Negro, Giacomo Nani, Appunti biografici, in "Bollettino del Museo Civico di Padova", 60 (1971), 2, 115-147
A. Mazzon, Padova e Firenze unite nella ricerca della "buona lingua". Il Fondo De Visiani presso la Biblioteca Civica di Padova, in "Bollettino del Museo Civico di Padova", 88 (1999), 193-224.
Archivio Dondi dall'Orologio. Carte familiari del ramo patrizio, I: Sezione antica (1171-1751), inventario a cura di V. Donvito, Padova 2001 (stampa 2004)
I manoscritti medievali di Padova e provincia. Padova, Accademia Galileiana, Archivio di Stato, Biblioteca Civica, Biblioteca dell'Orto Botanico, Biblioteca di Santa Giustina, Biblioteca Pinali; Monselice, Biblioteca Comunale; Teolo, Biblioteca di Santa Maria di Praglia, a cura di L. Granata, A. Donello, G.M. Florio, A. Mazzon, A. Tomiello, F. Toniolo, con la collaborazione di N. Giovè, G. Mariani Canova, S. Zamponi, Tavarnuzze 2002
I manoscritti datati di Padova : Accademia Galileiana di scienze lettere e arti, Archivio Papafava, Archivio di Stato, Biblioteca civica, Biblioteca del Seminario vescovile, a cura di Antonella Mazzon ... [et al.], Tavarnuzze 2003
A. Mazzon, Manoscritti agiografici latini conservati a Padova : biblioteche Antoniana, Civica e Universitaria, Tavarnuzze 2003
Carte Cavalletto, I: Archivio Alberto Cavalletto, Archivio del Comitato politico centrale veneto, Archivio Giuseppe Pezzini, Archivio della Società Pezzini Pavan, a cura di V. Chiesura, F. Cosmai, Padova 2003
La raccolta musicale Calori Provana Balliani, catalogo di C. Targa, introduzione di A. Lovato, Padova 2004
Carte Cavalletto, II: Archivio Alberto Cavalletto, a cura di M. Benettin, V. Chiesura e M. Sacilot, Padova [2008]
Archivio Emo Capodilista-Maldura: inventari, a cura di F. Cosmai e S. Sorteni, Padova 2009

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Orari

Lunedì-giovedì: 8.30-17.30
Venerdì-sabato: 8.30-13.30

La sala riservata alla consultazione del materiale antico è aperta: lunedì e giovedì: 8.30-17.30.

Referenti

Mariella Magliani
maglianim @ comune.padova.it

Vincenza Cinzia Donvito
donvitov @ comune.padova.it

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