Biblioteca Antoniana - Padova           

Biblioteca Antoniana - Padova

Presentazione

La Biblioteca Antoniana di Padova, denominata anche "Pontificia Biblioteca Antoniana" perché passata in proprietà della Santa Sede, insieme con la Basilica e il Convento del Santo, nel 1932 a seguito dei Patti Lateranensi, ebbe origine nella prima metà del XIII secolo. La storia della biblioteca si intreccia con quella della comunità dei Francescani conventuali, dal medioevo ad oggi custodi del santuario. Caso forse unico in Italia tra le antiche biblioteche francescane, si è conservata sostanzialmente integra fino ai nostri tempi sfuggendo a razzie e dispersioni.
Il primo nucleo della raccolta libraria si ricollega sicuramente all'attività didattica subito avviata nel piccolo convento originario da sant'Antonio (m. 1231), non solo predicatore popolare, ma primo "lettore" di teologia nell'Ordine, con l'approvazione di Francesco d'Assisi. Quali "pietre di fondazione" sono considerate due donazioni documentate: nel 1237 magister Aegidius, canonico della cattedrale di Padova, legava nel testamento ai frati un codice contenente i Sermones di sant'Antonio (da identificare forse con l'attuale ms. 720, alla base dell'edizione critica dell'opera antoniana); verso il 1240 il canonico della cattedrale Uguccione, nipote del vescovo di Padova Iacopo Corrado, donava al convento del Santo una preziosa Bibbia glossata parigina in 25 volumi, con miniature di magister Alexander, a capo di uno dei principali atelier di Parigi.
La raccolta crebbe attraverso donazioni, lasciti e il lavoro di copisti interni. Un capitolo provinciale tenuto a Padova nel 1291 stabiliva infatti che nei conventi principali (anzitutto Padova e Venezia) vi fosse sempre un copista, per fornire alla biblioteca gli strumenti necessari per la formazione teologica e culturale. La finalità caratterizzante della biblioteca rimase infatti la preparazione dei frati per l'attività pastorale, soprattutto la predicazione, a cui si aggiunse l'insegnamento universitario della filosofia e della teologia in via Scoti nella Facoltà delle arti, affidato a docenti conventuali (le dottrine di Aristotele e di Giovanni Duns Scoto esprimono le tendenze dominanti).
Nel più antico inventario conservato (1396-1397) la biblioteca presenta già una consistenza significativa: sono censiti 529 codici, suddivisi tra i libri destinati alla consultazione, ordinati su banchi e fissati con catena, e i libri non catenati, a disposizione per il prestito nel convento. Il successivo inventario del 1449, in coincidenza sembra con la sistemazione della raccolta nell'attuale sede nel "Chiostro piccolo", documenta un incremento impetuoso, registrando 1038 codici.
Impulsi importanti per lo sviluppo della Biblioteca Antoniana derivarono dall'istituzione della Facoltà di teologia nell’Università di Padova (1363), che coinvolgeva i maestri dei vari Studi degli ordini religiosi, dal riconoscimento nel 1437 dello Studio conventuale del Santo quale Studium generale, ossia di livello universitario e dall'elevazione dello Studio interno a Facoltà teologica nel 1630, concessa da Urbano VIII su richiesta del governo veneziano (fino al 1772, con la possibilità di laureare dieci studenti ogni tre anni). La Biblioteca Antoniana, aperta al pubblico, si affermò contemporaneamente come una delle più importanti biblioteche di consultazione della città.
Un secolo burrascoso per il Convento del Santo e la Biblioteca fu l'Ottocento. Nel 1810 il decreto napoleonico di soppressione degli istituti religiosi costrinse i frati ad una presenza ridotta, quali semplici ufficiatori e custodi della Basilica, fino al 1826, quando la comunità poté ricostituirsi sotto il dominio austriaco. Un'altra crisi derivò dall'annessione del Veneto al Regno d'Italia con l'applicazione di leggi ostili agli ordini religiosi. A preservare la Biblioteca Antoniana dalla dispersione era stata, all'arrivo dei francesi a Padova nel 1797, l'accortezza del bibliotecario p. Bonaventura Perissuti, poi nel 1810 fu l'intervento della Veneranda Arca di S. Antonio, l'antico ente cittadino preposto alla conservazione e abbellimento del Santuario, che rivendicò la proprietà della Biblioteca, sottraendola così alla soppressione decretata per la comunità religiosa.
La Biblioteca Antoniana conserva attualmente 828 manoscritti, dei quali circa 600 medievali (compresi 41 grandi libri corali, con una serie di antifonari e graduali miniati del 1340-1360); inoltre 260 incunaboli raccolti in 195 volumi, 3200 edizioni del XVI secolo e una notevole collezione di edizioni ebraiche.
Annessi alla Biblioteca e accessibili alla consultazione da parte degli studiosi sono l'Archivio musicale, la cui recente catalogazione del fondo antico registra oltre 9000 composizioni (particolarmente importanti le raccolte del Settecento, con autografi di Giuseppe Tartini) e l'Archivio della Veneranda Arca di S. Antonio, fonte imprescindibile per le ricerche sull'edificio e l'arte della Basilica del Santo.

Fondi catalogati in NBM

Tutti i manoscritti della biblioteca saranno a breve presenti in NBM attraverso la digitalizzazione di G. Abate-G. Luisetto, Codici e manoscritti della Biblioteca Antoniana, col catalogo delle miniature a cura di F. Avril, F. d'Arcais e G. Mariani Canova, Vicenza 1975, accompagnata con l’indicizzazione dei nomi, e il recupero delle schede dei manoscritti presenti nel volume I manoscritti datati della provincia di Vicenza e della Biblioteca Antoniana di Padova, a cura di C. Cassandro, N. Giovè Marchioli, P. Massalin e S. Zamponi, Tavarnuzze 2000.

Bibliografia

Storia della biblioteca

K.W. Humphreys, The Library of the Franciscans of the Convent of St. Anthony, Padua, at the Beginning of the Fifteenth Century, Amsterdam 1966.
A. Sartori, Gli studi al Santo di Padova, in: Problemi e figure della Scuola Scotista del Santo, Padova 1966, 67-180.
G. Luisetto, La Biblioteca Antoniana e i suoi manoscritti, in: G. Abate-G. Luisetto, Codici e manoscritti della Biblioteca Antoniana, col catalogo delle miniature a cura di F. Avril, F. d'Arcais e G. Mariani Canova, Vicenza 1975, XIII-XLIII.
C. Cenci, Manoscritti e frati studiosi nella Biblioteca Antoniana di Padova, in "Archivum Franciscanum Historicum", 69 (1976), 496-520.
Storia e cultura al Santo, a cura di A. Poppi, Vicenza 1976.
R. Manselli, Due biblioteche di "Studia" minoritici: Santa Croce di Firenze e il Santo di Padova, in: Le scuole degli Ordini mendicanti (secoli XIII-XIV), Todi 1978, 353-371.
T. Pesenti, La Biblioteca del Santo e la Biblioteca Universitaria di Padova nei secoli XVII-XIX. Note storiche e bibliologiche, in "Il Santo", n.s., 21 (1981), 43-75.
A. Sartori, Archivio Sartori. Documenti di storia e arte francescana, a cura di p. Giovanni Luisetto, I, Padova 1983.
P. Marangon, "Ad cognitionem scientiae festinare". Gli studi nell'Università e nei conventi di Padova nei secoli XIII e XIV, a cura di T. Pesenti, Trieste 1997.
A. Bertoncello, Le legature medievali conservate nella Biblioteca Antoniana di Padova, tesi di laurea, Università Ca' Foscari Venezia, a.a. 1998-1999.
La miniatura a Padova dal Medioevo al Settecento. Catalogo della mostra, a cura di G. Baldissin Molli, G. Mariani Canova, F. Toniolo, Modena 1999.
R. Plevano, La tradizione filosofica nei codici della Biblioteca antoniana, in "Il Santo", n.s., 42 (2002), 29-46.
V. De Fraja, La tradizione gioachimita nei codici della Biblioteca antoniana, in "Il Santo", n.s., 42 (2002), 47-57.
N. Giovè Marchioli, Scriptus per me. Copisti, sottoscrizioni e scritture nei manoscritti della Biblioteca Antoniana, in "Il Santo", n.s., 43 (2003), 671-690.

Inventari e cataloghi a stampa

L.M. Minciotti, Catalogo dei codici manoscritti esistenti nella biblioteca di Sant'Antonio di Padova con brevissimi cenni biografici degli autori, Padova 1842.
A.M. Iosa, I codici manoscritti della Biblioteca Antoniana di Padova, Padova 1886.
P.O. Kristeller, Iter Italicum, 2, London-Leiden 1967, 3-4.
G. Abate-G. Luisetto, Codici e manoscritti della Biblioteca Antoniana, col catalogo delle miniature a cura di F. Avril, F. d'Arcais e G. Mariani Canova, Vicenza 1975.
D. Frioli, Gli antichi inventari della Biblioteca Antoniana di Padova. Lessicografia e concezioni codicologiche, in "Le Venezie Francescane", n.s., 4/2 (1987), 73-103.
S. Vanuzzo Beninato, I codici della sacrestia del primo inventario (1396-97) della Biblioteca Antoniana nel cod. 572: edizione e commento, in "Il Santo", n.s., 28 (1988), 131-176.
Incipitario dei manoscritti della Biblioteca Antoniana di Padova, a cura G. Luisetto, Padova 1996.
I manoscritti datati della provincia di Vicenza e della Biblioteca Antoniana di Padova, a cura di C. Cassandro, N. Giovè Marchioli, P. Massalin e S. Zamponi, Tavarnuzze 2000.
G. Baldissin Molli, La Sacrestia del Santo e il suo tesoro nell'inventario del 1396. Artigianati d'arte al tempo dei Carraresi, Padova 2002.
L. Marozin, I manoscritti della Biblioteca Antoniana di Padova nell'inventario del 1396-97: i "libri in armario" ed "extra armarium cum cathena", identificazione e descrizione, tesi di laurea, Università degli studi di Padova, a.a. 2002-2003.
A. Mazzon, Manoscritti agiografici latini conservati a Padova. Biblioteche Antoniana, Civica e Universitaria, Tavarnuzze 2003.

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Indirizzo

Piazza del Santo, 11
35123 Padova
Tel. / Fax 049 8751492
E-mail: info @ antoniana.net
Sito web: http://biblioteca.antoniana.net

Orari

Lunedì-venerdì:
9.00-12.00 e 14.30-16.30

Referenti

p. Alberto Fanton

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